Terre Illustrate nacque nell’Agosto del 2012. Avevo appena compiuto 16 anni, da qualche tempo ormai leggevo fumetti con una certa assiduità e pertanto decisi di aprire un blog dove pubblicare i miei pensieri sulle opere che leggevo. A essere sinceri, all’inizio scrivevo principalmente con il desiderio di farmi notare. Nonostante il motivo futile, negli anni non ho mai smesso di scrivere e alla fine la scrittura stessa è diventata un altro mio hobby. Non solo la scrittura, ma anche il lavoro di ricerca e approfondimento che precede ogni mio articolo sono diventati una vera e propria passione e probabilmente Terre Illustrate continuerà a esistere, in una forma o nell’altra, finché rimarranno tali.
Nella sua incarnazione originale, Terre Illustrate non era nient’altro che un blog pubblicato tramite Blogspot, la piattaforma di blogging gratuita di Google, e, seppur con qualche rimaneggiamento, è sempre rimasto tale. L’argomento dei miei post, invece, nel tempo si è evoluto con l’evolversi dei miei gusti e dei miei interessi, dai fumetti si è quindi espanso ai cartoni animati e al cinema dal vivo, ma soprattutto si è concentrato sulle opere provenienti dal Giappone. Così come sono cambiate queste cose, anche i miei approcci alla scrittura e le mie idee su Internet sono cambiati notevolmente. Gli strumenti e le possibilità che mi offriva Blogspot hanno iniziato a starmi sempre più stretti e per questo ho iniziato prima a diversificare il mio lavoro, aprendo canali Youtube (qui e qui) e Twitch (qui), e poi a pianificare una nuova casa per Terre Illustrate. L’idea nasceva anche dal desiderio di possedere uno spazio su Internet che mi appartenesse veramente e di non essere più un “ospite”" di una grande azienda come Google. Negli anni, Internet si è fatto sempre più centralizzato e la maggior parte degli spazi “abitati” appartiene ormai a una manciata di aziende che virtualmente può fare qualsiasi cosa con quel che gli utenti pubblicano, in primis renderlo inaccessibile sia agli altri sia agli autori stessi. Per questo sono convinto che sia importante riappropriarsi dei propri pensieri, del proprio lavoro creativo, e lavorare per un web più decentralizzato. I social media e le piattaforme delle grandi aziende possono essere un ottimo mezzo per stringere nuovi contatti e un importante megafono per far conoscere a più persone il nostro lavoro, ma non dovrebbero mai essere la nostra base, il nostro quartier generale, perché basterebbe poco per perdere tutto. Ecco quindi perché ho scelto di aprirmi uno spazio indipendente: perché a prescindere da quel che potrebbe succedere al server che mi ospita, ogni aspetto di questo sito è salvo sui miei hard disk e mi basterebbe poco per spostarlo altrove.
L’obiettivo dietro questo cambiamento era anche quello di dare una nuova forma e una nuova organizzazione al mio lavoro. Internet è un mezzo meraviglioso perché dà a tutti la possibilità di esprimersi e di avere un proprio spazio dove farlo. Internet, però, è anche un luogo viziato da cattive abitudini, spesso dovute proprio ai modelli economici delle grandi aziende di cui si parlava sopra. In particolare, Internet è anche un posto dove si parla troppo, anche quando non ce n’è bisogno. Ogni giorno siamo costantemente inondati da nuovi post, nuovi articoli e nuovi video proposti in un flusso continuo e inarrestabile. Il risultato è che ognuno di essi tende a perdersi come un ago in un pagliaio, a emergere con fatica e a sparire dopo pochi giorni, se non poche ore. Questo, in un meccanismo che si morde la coda, alimenta ulteriori abitudini sgradevoli, come quella di produrre sempre di più per avere la certezza di essere costantemente visibili, sminuendo quindi il singolo frutto del proprio lavoro a favore della costruzione della propria persona pubblica, o come quella di rincorrere l’argomento sulla cresta dell’onda, anche a costo di produrre articoli, video e post clickbait, approssimativi o semplicemente vuoti, privi di contenuto. È un discorso lungo che meriterebbe molto più spazio per essere trattato seriamente, ma il punto a cui volevo arrivare è che con Terre Illustrate vorrei continuare a seguire un approccio rilassato e dare il giusto spazio a ogni singolo articolo o video prodotto, senza inseguire trend e senza sprecare energie a curare i canali social più del minimo indispensabile.
Questo ideale si è concretizzato e si concretizzerà in diversi modi. Innanzitutto si è concretizzato con diverse scelte fatte in merito al “nuovo” Terre Illustrate. Tra le mie priorità per la creazione del nuovo sito web c’era la presenza di funzionalità di ricerca e di tag degli articoli che fossero il più efficienti possibile, così da permettere ai lettori di proseguire con facilità il loro personale percorso di lettura e agli articoli di non esaurire il loro ciclo vitale una volta spariti dalla home page. Inoltre, il nuovo sito web mette a disposizione un buon sistema di note, totalmente assente su Blogspot, e, su desktop, un indice dei contenuti, così da rendere la consultazione il più agevole possibile. Per motivi pratici e non solo, ho anche optato per un sito web che fosse (quasi completamente) statico. Si tratta forse di una definizione che alla maggior parte dei lettori non dirà molto e io, a esser sinceri, non sono la persona più adatta per spiegarvi cosa sia un “sito statico”, ma vi basti sapere che questo si traduce in un sito molto più leggero e veloce da caricare, sia per me sia per l’utente finale.
Infine, il nuovo approccio “sinergico” e il metablog. Passando per l’url https://metablog.terreillustrate.it/ è possibile raggiungere un secondo sito web che avrà diverse funzioni. La prima, molto banalmente, sarà quella di contenere e archiviare le poche comunicazioni che ho necessità di fare. L’uscita di un nuovo video, l’archiviazione di una nuova live, le collaborazioni con altri siti e riviste e la mia partecipazione a panel e conferenze verranno comunicati, oltre che sui canali social di Terre Illustrate, sul metablog, ma non è questa la sua funzione principale. Il metablog nasce infatti per integrare ed espandere gli articoli pubblicati su Terre Illustrate. Al suo interno, per esempio, ho intenzione di pubblicare scritti più personali in cui racconto e discuto la lavorazione di alcuni degli articoli del sito principale con l’intento sia di rendere più chiari gli obiettivi che mi ero posto che di demistificare il processo che c’è dietro i suddetti articoli. Così facendo mi sembra di rendere i lettori un po’ più partecipi e, soprattutto, di dare ancora più rilievo a ciascun articolo. Già con quest’ultimo scopo in mente, due anni fa provai a sperimentare una piccola “campagna pubblicitaria” sui social per l’ultimo articolo di quello che è ormai il vecchio Terre Illustrate, la recensione di Ankoku Shinwa di Daijirō Morohoshi, realizzando una serie di post con curiosità aggiuntive sull’opera e sull’autore. L’esperimento ebbe un certo successo e mi ripromisi di ripeterlo, ma trovai anche uno spreco lasciare che tutte quelle informazioni si disperdessero nel mare dei social media. Per questo il metablog farà anche da archivio per questo tipo di post raccogliendoli in articoli appositi così che possano essere più facili da reperire e consultare. Sempre con lo scopo di dare maggiore rilievo, di approfondire e di espandere gli argomenti del blog principale, ho intenzione di far seguire ad alcuni degli articoli una live dedicata dove, per esempio, potrei mostrare alcuni dei materiali usati, nel caso di una ricerca storica, o invitare ospiti per discutere ulteriormente delle opere, degli autori o dei temi trattati. L’ultima funzione, per ora, del metablog non riguarda invece i miei articoli, ma quelli degli altri. Ho intenzione infatti di realizzare una piccola rubrica, una “metarivista”, in cui presenterò, con piccoli commenti, articoli e video presenti sul web e che ho trovato interessanti. Nulla di troppo elaborato, l’obiettivo è semplicemente quello di dare risalto al lavoro altrui, sempre nel tentativo di arginare in qualche misura la volatilità di Internet.
Questi, in sintesi, sono i motivi per cui il nuovo Terre Illustrate e il metablog sono nati. Di ciò che troverete su questo nuovo sito, invece, non c’è molto da aggiungere a quanto detto all’inizio di questo stesso articolo. L’approccio e la consapevolezza dietro sono sicuramente cambiati, e di molto, ma il nuovo Terre Illustrate rimarrà in piena continuità con il vecchio. Gli argomenti principali saranno sempre il fumetto e l’animazione, con un focus speciale sulle opere giapponesi, ma non sono assolutamente da escludere possibili incursioni in alcuni campi affini come il cinema dal vivo, la letteratura o, perché no?, i videogiochi. Così come non è da escludersi la pubblicazione di articoli scritti da autori ospiti, in piena continuità con l’intenzione di dare maggiore spazio ad altre voci, nonostante Terre Illustrate rimanga comunque un mio progetto personale.
Buona lettura.
Un ringraziamento di cuore va a Eduard che mi ha aiutato con la realizzazione di questo sito e del metablog occupandosi di praticamente tutti gli aspetti tecnici. Senza il suo contributo, il nuovo Terre Illustrate non esisterebbe.